Il Calvario
Il sito architettonico scultoreo del Calvario conclude la trilogia del percorso religioso del parco iniziato con il sito della Natività e proseguito con quello della Resurrezione. Trilogia che si ripete con le tre figure di Cristo e tre figure di Maria presenti nel sito del Calvario.
Dieci figure a rappresentare le fasi più salienti della vita di Cristo: il primo miracolo, la crocifissione e la deposizione.
Su una croce alta cinque metri il maestro Argiolas ha modellato una figura di Cristo di grande impatto emotivo.
Il Complesso del Calvario, che occupa una superficie di 500 metri quadri, diverrà simbolicamente la cappella del parco per la celebrazione della messa degli artisti.
L’ultimo straordinario complesso architettonico scultoreo ideato e realizzato dall’artista Gianni Argiolas è stato inaugurato il 23 ottobre 2011 alla presenza dei Sindaci di Dolianova, Rosanna Laconi e di Monserrato, Gianni Argiolas.
Hanno collaborato con il maestro Argiolas, per la parte artistica: Maria Assunta Pisano, Noemi Cabras, Franco Pintus Luciana Radaelli e Liliana Ortu.
Per la parte tecnica: Salvatore Deiana, Pino Aresu e Alessio Atzeni; per la logistica: Bruno Pisano e Giuseppe Bruno.
Ad Angelo Baldussu si deve la realizzazione della parte tecnica della “Fonte di vita”.
L’opera, altra grande scommessa del maestro Argiolas, è l’unica pensata e realizzata come un grande affresco. E mentre per tutte le sculture presenti nel parco sono stati utilizzati solo due colori: l’ocra e il bronzo, il sito del Calvario si presenta come una grande tavolozza. L’impatto è di grande effetto e il visitatore rimane colpito dalla drammaticità delle figure.
Il Cristo morente modellato su una grande croce alta cinque metri ci trasmette tutta la sofferenza di un uomo straziato nelle carni che sa di essere stato ingiustamente condannato e pertanto il suo dolore è ancora più atroce. Il drappo che lo avvolge è intriso di sangue così come il suo corpo.
Con il sito del Calvario si compie la trilogia del percorso religioso del parco iniziato con il sito della Natività e proseguito con il sito del Cristo Risorto.
Trilogia che si ripete nelle tre figure di Cristo e della Madonna.
Di grande impatto oltre alla figura del Cristo in croce è il gruppo della Pietà ; Maria tiene tra le braccia il figlio morto, il suo sguardo pietoso si posa sul figlio che la morte ha già trasfigurato mentre Il suo manto si congiunge e si fonde con quello di Cristo rappresentato nell’atto di trasformare l’acqua in vino, il suo primo miracolo.
Il centurione in sella a uno splendido cavallo nero, il vessillifero, la sentinella e l’addetto all’assestamento della fune appaiono distanti e quasi incuranti della scena dolorosa che si svolge davanti ai loro occhi.
Le quattro croci attorno alla croce centrale formano il semicerchio di un’abside e le funi laterali ne disegnano il tetto cuspidale di quella che è, idealmente, la cappella del parco.
Di grande suggestione la fonte della vita : l’acqua che sgorga, quasi per incanto da due brocche, testimonia anche la rinascita, il ritorno alla vita, la resurrezione. Un messaggio di speranza non solo religioso.
Dopo l’inaugurazione del sito che ha visto gli interventi del Colonnello Ilario Pilia , del Presidente del parco Maria Caterina Argiolas, dei Sindaci di Dolianova e Monserrato, del giornalista Pietro Picciau, di Liliana Ortu, Alessandra Puddu, Noemi Cabras e del maestro Argiolas, è stata celebrata la prima messa degli artisti officiata da Mons. Mario Secci, coadiuvato dagli accoliti Adriano Picciau e Simone Brau..